ALPA A42
Anno di costruzione 1974
Anno di progettazione 1973
Progetto Sparkman & Stephens (progetto n. 1998 C1_)
Lunghezza m. 12,33
Larghezza m. 3,45
Superficie velica mq. 91
Peso kg. 12.000
Nota: L’Alpa 42 è un progetto di S&S del 1973 ed entra in costruzione nel 1974. Rappresentava l’ammiraglia del cantiere.
Nel progetto iniziale di S&S la barca nasceva per le regate d’altura, infatti nel 1974 la prima Alpa 42 (Zizanie, battente bandiera maltese) vince la Middle Sea Race , nella sua categoria.
Dopo 36 anni l'Alpa rimane comunque in gioco, infatti sempre Zizanie ha partecipato e ha tagliato la linea d'arrivo della Rolex Middle Sea Race 2010, edizione caratterizzata da forte vento che ha visto il ritiro di 15 imbarcazioni.
Oggi è un 12 metri per la crociera pura. Diversi esemplari hanno fatto la traversata dell’ Atlantico (fra questi Eros, Vieux Malin, Last lady, Nicolandra, Lippa II e Costantesingapour) e almeno una anche il giro del mondo (Mary Jane).
Armata a ketch, opzionalmente a sloop, gli alberi passanti posano su un solido supporto imbullonato ai madieri sigillati in chiglia. Questi supporti godono della possibilità di scorrere per chiglia e per madiere in modo da poter permettere un perfetto centraggio dell’albero e l’equilibratura della barca. Le attrezzature degli alberi sono sovradimensionate per dare la massima sicurezza in ogni condizione.
La stratificazione della coperta viene interamente rinforzata con un sistema a sandwich la cui anima è costituita da legno di balsa particolarmente trattato. Questo sitema elimina le flessioni della coperta, la irrigidisce e le conferisce particolari proprietà fonoassorbenti e termoisolanti. All’esterno si presenta libera con boccaporti rialzati e antisdrucciolo controstampato.
Il pozzetto centrale, profondo e comodo, è protetto da un alto paraonde che ripara al meglio il suo equipaggio.
Lo scafo, le cui forme armoniose e senza tempo si sposano con ottime qualità nautiche, è di vetroresina stratificato a mano in un unico blocco, caratterizzato da spessori importanti e differenziati a seconda degli sforzi che ogni singola zona deve sopportare.
All’interno sono stati sigillati per tutta la lunghezza 6 correnti che ne rendono la struttura robusta e rigida. La zavorra è costituita da un unico blocco di Kg. 4500 ca. in fusione di ghisa inserita all’interno della struttura dello scafo e sigillata con vari strati di vetroresina. Nel blocco di zavorra è stato ricavato un pozzetto di sentina. Il timone è su skeg e l’asse dell'elica è incorporata nello scafo.
L’importante piano di deriva, lo skeg del timone e la profilata carenatura della linea d’asse, contribuiscono a mantenere facilmente una notevole stabilità di rotta a qualsiasi angolo di sbandamento, limitando il rollio e il beccheggio, anche con mare formato e vento teso, rendendo confortevoli anche le navigazioni impegnative.
Le motorizzazioni previste erano affidate a potenti Ford/Perkins 80-90-100hp per ottenere una buona velocità di crociera a basso regime, con autonomia di circa 400 miglia.
Gli interni nel progetto iniziale di S&S prevedevano 10 posti letto. Vengono poi ridisegnati dall’architetto Alberto Mercati in collaborazione col cantiere e portati a 6/8. Diverse le soluzioni proposte, tutte in grado di fornire privacy,grande capacità di stivaggio ed innegabile eleganza.
Ne sono costruite 67 unità e l’ultima è chiamata dal Cantiere (col permesso dell’armatore) Last Lady.
Nel 76 lo studio S&S disegna anche il progetto per un’eventuale delfiniera e strallo di trinchetta con sartie volanti (progetto tutt’ora acquistabile presso lo studio S&S).
Tuttavia Last lady non è stata l'ultima. Qualche tempo dopo il Cantiere costruisce altre due Alpa 42 che si contraddistinguono per un diverso piano velico dotato di delfiniera e strallo di trinchetta.
Per quanto riguarda le manovre fisse (da progetto del Cantiere) l'albero maestro è dotato di due sartie basse (una per lato) che arrivano alle lande delle sartie alte e lo strallo di trinchetta controventato da due sartie fisse che arrivano a lande sulla murata della barca vicino all'oblò della dinette.
Dopo la chiusura del Cantiere Alpa, Zuanelli acquista uno stampo e apportando alcune modifiche relative a timone, zavorra e interni mette in produzione lo Z42.
(si ringrazia Danilo Scarpa)